Piastrelle in cucina: una guida alla scelta con 15 foto

Ilaria M. Ilaria M.
Patchwork: Design colorato che porta gioia, CERAMICHE MUSA CERAMICHE MUSA Dapur Modern
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Se stai pensando di ristrutturare la cucina di casa, dovrai non solo scegliere se rinnovare i mobili o meno ma anche se installare delle piastrelle sul pavimento e sulle pareti.

Le possibilità sono moltissime ed è necessario valutare con attenzione quali sono i materiali e i colori più adatti alla tua cucina, senza trascurare la praticità.

In questo libro delle idee vedremo quali sono le diverse possibilità fra cui scegliere le piastrelle da installare in cucina.


Scegliere lo stile da dare alla cucina

Una delle prime decisioni da prendere durante la ristrutturazione di una cucina è capire quale stile si vuole dare all'ambiente: questa scelta è importantissima per rendere l’ambiente piacevole ed esteticamente coerente, tanto più se si tratta di una cucina open space.


Alcune indicazioni per la scelta delle mattonelle da cucina

Se lo spazio dedicato alla cucina è limitato oppure se i mobili della cucina sono di colore scuro, il primo consiglio è quello di scegliere piastrelle di colore chiaro, come il bianco, il color panna o i toni del beige: questa scelta creerà contrasto e renderà lo spazio otticamente più grande.

Anche il formato delle piastrelle può aiutare a far sembrare più grande una cucina. Usare formati come il 45×45 cm e il 60×60 cm, può aumentare visivamente lo spazio dell’ambiente, mentre le piastrelle di formato particolarmente piccolo come 30×30 cm e 35×35 cm tendono ad aumentare l’effetto di quadrettatura e, conseguentemente, a far sembrare più piccola la stanza. 

Le piastrelle sono anche in formato a listone: ad esempio quelle in legno ceramico, simili alle doghe di parquet, che generalmente si trovano in commercio nel formato 15x90cm, 22,5×90 cm oppure di 45×90 cm.

Le piastrelle per l’area cottura

Per le piastrelle da collocare dietro al lavabo e ai fornelli, è importante scegliere piastrelle che non siano porose: la priorità è infatti la facilità di pulizia, specialmente in un’area soggetta a frequentissimi schizzi di cibo e acqua. Di pari importanza è la scelta di piastrelle dalle elevate qualità chimiche e meccaniche, per garantire una durata ottimale nel tempo.


Giocare d’anticipo

Guasti e necessità di riparazioni possono capitare nel corso degli anni: per questo è importante essere previdenti e acquistare un paio di metri quadri in più di piastrelle, maioliche e mattonelle, in caso possano servire in futuro a seguito di interventi di manutenzione alle tubature della cucina.



Le tipologie di piastrelle: la ceramica

Le piastrelle in ceramica sono fra quelle più utilizzate e apprezzate per i rivestimenti della cucina, soprattutto per via delle loro caratteristiche strutturali. 

I vantaggi della ceramica

La ceramica, infatti, garantisce ottime prestazioni funzionali: le piastrelle in ceramica hanno una superficie solitamente liscia, perfetta per respingere la sporcizia, una posa in opera piuttosto semplice e priva di complicazioni e sono piastrelle generalmente facili da comporre, anche per via delle ridotte dimensioni.

Le piastrelle in gres porcellanato

Il gres porcellanato è uno dei materiali più resistenti per le piastrelle della cucina e ha un’estetica accattivante, che riproduce la pietra o il legno, adattandosi quindi ad un open space elegante o a una cucina dal gusto particolare e ricercato.

I vantaggi delle piastrelle in gres porcellanato

Che sia colorato in massa o porcellanato smaltato, il gres è molto facile da pulire e per questo è particolarmente apprezzato come materiale per le piastrelle della cucina. Pulire il gres porcellanato, che di suo è un materiale impermeabile ai liquidi e antibatterico, richiede infatti solo un semplice passaggio di straccio pulito, bagnato con acqua calda.


Le piastrelle in cotto

Molto belle per via del loro colore rosso mattone, le piastrelle in cotto sono perfette per ambienti rustici e si abbinano meravigliosamente alle pavimentazioni in pietra.

Le piastrelle: monocottura o bicottura?

Si sente parlare spesso di piastrelle monocottura e bicottura. La differenza principale è che le seconde sono generalmente prodotti smaltati e, proprio per questo, richiedono una seconda cottura per ottenere la finitura, oltre alla prima cottura necessaria per realizzare la piastrella stessa. Un dettaglio da non sottovalutare è che le piastrelle realizzate con un processo di bicottura tendono ad essere più delicate: sono quindi più adatte ad essere impiegate per decorare qualche area della cucina, come magari una colonnina o una porzione di parete.


Le piastrelle in maiolica

Un’alternativa dal gusto tradizionale e intramontabile che piace molto per i rivestimenti della cucina è quella delle piastrelle in maiolica. 


Le maioliche: un po' di storia

La maiolica è un tipo di produzione ceramica dove un corpo poroso viene rivestito di uno smalto stannifero, cioè composto da silice e stagno. Il nome deriva da quello dell’isola di Maiorca, che nel medioevo pare fosse uno dei centri più importanti di produzione di queste bellissime ceramiche.

Cosa è una maiolica?

Le maioliche sono piastrelle, per lo più dipinte a mano. Una grande produzione di maioliche italiane avviene nelle costiere sorrentina e amalfitana, e in Sicilia. Di grande bellezza, queste maioliche sono caratterizzate da colori accesi e da disegni floreali oppure geometrici.


Le classificazioni delle piastrelle: UPEC

Esistono alcune certificazioni che aiutano a classificare le piastrelle in base alla loro resistenza meccanica.

Una di queste certificazioni è la certificazione UPEC, che certifica la resistenza nel tempo all’usura (U), allo sfregamento dei mobili (P), all’acqua (E) e, da ultimo agli acidi, alle basi e alle macchie (C).



La classificazione PEI per la resistenza al calpestio della piastrella

Una seconda certificazione è quella PEI, scala sviluppata dal Porcelain Enamel Institute.

Questo dato è molto utile quando si vogliono acquistare delle piastrelle smaltate e classifica con un valore da 0 a 5 la resistenza all'abrasione superficiale, un aspetto da tenere in considerazione soprattutto se si desidera posare delle piastrelle sul pavimento di un ambiente della casa. Secondo la classificazione PEI, una piastrella con un valore 0 è considerata poco resistente, adatta solo per la posa a muro.

Salendo di numero le piastrelle diventano più resistenti e, se quelle classificate come PEI 1 e 2 sono sconsigliate in esterno, tutte le piastrelle con valore superiore al 3 sono resistenti all’abrasione e quindi adatte addirittura al calpestio.

Per il pavimento di una cucina, sarà quindi bene optare per piastrelle con valore PEI superiore al 3.

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